La deputata Licia Ronzulli con la sua bimba nella fascia alle votazioni al Parlamento Europeo
I vantaggi per il bebè
L’uso della fascia permette di ricreare un ambiente simile al
grembo materno, in cui il bebè si sente contenuto e rassicurato. Una
condizione ancora più importante per i
piccoli nati prima del termine o con un cesareo,
che “separa” in modo brusco mamma e neonato senza dar loro la
possibilità di prepararsi al distacco e viverlo con
consapevolezza. Offrire al piccolo, subito dopo la nascita, un ambiente
quanto più simile a quello uterino, soddisfare il bisogno di vicinanza
sono fattori essenziali per una crescita sana sia dal punto di vista
psicologico ed emotivo, sia dal punto di vista fisiologico.
- Il bebè “portato” gode di una costante rassicurazione:
sul corpo di mamma e papà trova le condizioni ottimali per il suo
benessere emotivo: vicinanza, calore, affetto e nutrimento. Il supporto
(fascia, stoffa, marsupio) gli permette di continuare a essere cullato
grazie al movimento di chi lo porta.
- Il piccolo si integra più facilmente nella routine familiare:
vive infatti “all’altezza” del genitore, ha la possibilità di osservare
il mondo e di ricevere stimoli, condividendo l’esperienza dell’adulto.
- Anche il senso dell’equilibrio è sollecitato di continuo
perché il bimbo deve bilanciarsi e seguire i movimenti di chi lo porta.
Tende infatti a spingere le gambine e a tirare su il collo, cercando di
“aggiustarsi” sul corpo dell’adulto, per poi accovacciarsi comodamente.
- Quando il piccolo non è sdraiato, ma seduto con le gambine
divaricate, la fascia favorisce la corretta posizione delle anche e lo
sviluppo dell’acetabolo, l’incavo del bacino che accoglie la testa del femore.
- Uno studio ipotizza, inoltre, che il pianto definito ‘normale’ dei neonati delle società industrializzate,
ovvero quel pianto serale che aumenta nelle prime settimane di vita e
diminuisce intorno ai quattro mesi, si ridurrebbe se i bambini venissero
portati e tenuti accanto di più, cioè non solo nel momento dei pasti e
quando piangono.
- Man mano che il bimbo cresce, infine, questa consuetudine rappresenta una possibilità in più per stare insieme in modo speciale e di rilassamento.
I vantaggi per la mamma
Quel contatto che è tanto piacevole e importante per il bebè, regala molte sensazioni positive anche alla mamma. Non solo:
- La vicinanza continua favorisce quella comprensione profonda che permette alla mamma di intuire i bisogni del figlio,
interpretandone i segnali corporei e le espressioni del volto. Il
risultato è che i bimbi che possono stare a contatto di pelle piangono
meno e questo fa crescere l’autostima materna, la fa sentire “capace” e
quindi più serena e sicura di sé.
- E non mancano anche i vantaggi di tipo pratico: il genitore che porta il proprio bimbo addosso è più libero perché gode di una totale libertà di movimento.
- La fascia è inoltre un valido supporto per allattare al seno con comodità e discrezione
quando ci si trova fuori casa o per nutrire bimbi che soffrono di
frequenti rigurgiti e per i quali è preferibile la posizione verticale.
Papà consapevoli e protagonisti
I papà di oggi hanno una grande responsabilità. Nella società
odierna, in cui la famiglia è mononucleare e alle neomamme è venuto a
mancare il sostegno un tempo assicurato da mamme, nonne e zie, il
supporto del partner è divenuto indispensabile.
- L’uso della fascia permette al padre di sperimentare le proprie capacità, di constatare che, pure accanto a lui, il bimbo è sereno, si addormenta e rimane tranquillo.
- Il “portare” diventa un modo per creare precocemente il legame padre-figlio,
contrariamente a quanto solitamente accade, dato che spesso i papà
interagiscono di più con i loro bimbi solo in un secondo tempo, quando
cominciano a camminare o a parlare.
I capricci non c’entrano
Oggi l’immagine del genitore che porta addosso il proprio
piccino può suscitare stupore e commenti un po’ dubbiosi. È probabile
che alla mamma venga chiesto se non teme di
viziare il bimbo
tenendolo sempre in braccio e che le venga consigliato di abituare il
piccolo a restare nella sua culla. Ma sono sempre più numerosi gli
esperti dell’infanzia che rassicurano i genitori:
viziare un neonato non è possibile,
i bisogni che lui esprime sono necessità primarie e la vicinanza e il
contatto fanno parte di queste esigenze. I genitori che soddisfando il
bisogno di contatto nel momento giusto, aiutano il proprio piccino a
interiorizzare più facilmente la loro presenza e questo lo rende più
sicuro di sé, aperto alle relazioni con gli altri e, quindi, pronto a
mettersi alla prova nel mondo.
Un corso per imparare a usare la fascia
In Occidente l’uso della fascia si è perso nel tempo e per
riprendere confidenza può essere utile l’aiuto di persone esperte.
Soprattutto nel caso in cui si utilizzi il modello di fascia lunga o si
desideri portare il piccolo sulla schiena, sarebbe preferibile
frequentare un corso per verificare tecniche e posizioni. È importante,
infatti, che la postura della mamma e del bebè siano corretti e che il
piccolo sia portato in modo sicuro.
Per saperne di più
Per chi desidera saperne di più sull’arte del portare i bimbi
e/o è interessato a partecipare a un corso, ecco gli indirizzi di alcune
associazioni che organizzano incontri ad hoc.